RIGOLETTO

Rigoletto: le biografie


Plácido Domingo
Mario Cavaradossi

Plácido Domingo ha raggiunto la popolarità mondiale come cantante, Direttore d'orchestra e Direttore artistico. Ha interpretato 124 ruoli diversi, più di ogni altro tenore nella storia della musica. Ha cantato in tutti i più importanti teatri d'opera del mondo e ha fatto più di 100 incisioni (ricevendo 11 Grammy Awards), più di 50 video e 3 film: La Traviata, Otello e Carmen. Più di un miliardo di persone, in 107 paesi hanno visto la sua interpretazione in diretta della Tosca dai luoghi autentici di Roma. Ha diretto alla Staatsoper di Vienna, al Metropolitan di New York e al Covent Garden di Londra, e diverse orchestre sinfoniche, inclusi i Berliner Philharmoniker e la Chicago Symphony. Nel 2000 diviene Direttore Artistico dell'Opera di Los Angeles, continuando il suo coinvolgimento con il teatro iniziato nel 1986, e nel 2003 ne diventa Direttore Generale. Ha ricevuto riconoscimenti come Direttore Musicale della Fiera Mondiale di Siviglia nel 1992. Continua anche a ricoprire il ruolo di Direttore Generale della Washington National Opera ed è il fondatore e guida del Concorso Vocale Internazionale Operalia. È uno degli artisti contemporanei più premiati. È Cavaliere Onorario dell'Impero Britannico, riceve la Legion d'Onore in Francia, la Laurea Honoris Causa dell'Università di Oxford, e la più alta decorazione americana, la Medaglia della Libertà.
Zubin Mehta
Direttore d'Orchestra

Zubin Mehta, nato a Bombay nel 1936, ha ricevuto la sua prima educazione musicale da suo padre Mehli Mehta, il fondatore dell'Orchestra Sinfonica di Bombay. Dopo un avvio di studi di Medicina si è concentrato sulla musica nella classe di direzione d'Orchestra di Hans Swarowsky a Vienna. Ancora ventenne aveva già diretto l'Orchestra Filarmonica di Vienna e di Berlino. Poi altre prestigiose orchestre quali la Filarmonica di New York, Los Angeles, Israele, della quale à direttore musicale a vita e con la quale ha diretto oltre duemila concerti nei 5 continenti. Dal 1985 è il direttore principale del Maggio Musicale Fiorentino. Zubin Mehta ha debuttato quale direttore d'opera con Tosca a Montrèal nel 1964 continuando poi con il Metropolitan di New York, l'Opera di Vienna, il Covent Garden, La Scala, il Festival di Salisburgo. È stato direttore musicale dell'Opera di Stato di Baviera. Tra i tanti premi ha ricevuto: la Laurea "Honoris Causa" dell'Università di Tel Aviv, la "Legion D'Honneur". È cittadino onorario di Firenze e Tel Aviv.
Marco Bellocchio
Regista

Nato a Piacenza nel 1939, dopo aver completato gli studi presso istituti religiosi, si iscrive alla facoltà di Filosofia della Cattolica di Milano.
Nel 1959 decide di trasferirsi a Roma per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia. In seguito segue i corsi di cinema della Slade School of Fine Arts di Londra, quando ha già diretto i cortometraggi "Abbasso lo zio" (1961), "La colpa e la pena" (1961) e "Ginepro fatto uomo" (1962).
Appassionato di Visconti e di Renoir, nonché del cinema "provinciale" di Antonioni e di Fellini, nel 1965 esordisce nella regia con "I pugni in tasca", ritratto dissacrante e grottesco epitaffio dedicati all'istituzione della famiglia. Due anni dopo continua a mettere sotto accusa i mali della società borghese, senza trascurare critiche nei confronti dei falsi rivoluzionari in "La Cina è vicina" (1967), mentre il suo nome viene sempre più accostato a quello di un altro illustre emiliano, Bernardo Bertolucci, anche lui autore di un eccellente debutto.
Considerato uno dei registi italiani più politicamente impegnati, negli anni '70 si spinge nell'interno delle istituzioni per denunciarne violenze, soprusi ed ingiustizie. Un collegio ("Nel nome del padre, 1972"), il manicomio ("Matti da slegare" – "Nessuno o tutti", 1975), o l'ambiente militare ("Marcia trionfale", 1976). La lotta sembra proseguire anche nell'ambito della sua vita privata. "Sono uno in perenne lotta contro la normalità, perché credo che la normalità non sia compatibile con la ricerca artistica." Nel 1997 porta sullo schermo un testo di Heinrich von Kleist, "Il principe di Homburg" (presentato al Festival di Cannes) con cui riscuote un grande successo di critica e di pubblico, riconfermandosi regista lucido, rigoroso e appassionato.
Successo ugualmente destinato ad un'altra trasposizione cinematografica, stavolta di Pirandello ("La balia", 1999). Ma è già pronto per tornare a volgere la sua attenzione verso i dilemmi dei giorni nostri, ("L'ora di religione", 2002) oppure di offrirci una lettura del tutto intimistica e personale del sequestro di Aldo Moro con "Buongiorno, notte" (2003). Nel 2006 ritorna in grande stile, applauditissimo dalla critica, con il film "Il regista di matrimoni", protagonista ancora una volta è Sergio Castellitto, al centro di una nuova riflessione sulla religiosità e sul conflitto fra artista e società.
Nel 2009 ha partecipato come unico italiano al festival di Cannes, selezionato in concorso. Il suo film "Vincere", dedicato alla moglie segreta di Mussolini, ha ottenuto diversi elogi soprattutto dalla stampa straniera.
Vittorio Storaro
Cinematographer

Nel 1968 ha debuttato come autore della fotografia cinematografica nel film di Franco Rossi 'Giovinezza'. Ha collaborato con Bernardo Bertolucci nei film 'Strategia del ragno', 'Il conformista', 'Ultimo tango a Parigi', 'Novecento', 'La Luna', 'L'ultimo Imperatore', 'Il tè nel deserto' ed 'Il piccolo Buddha'; con Francis Ford Coppola in 'Apocalypse Now', 'One from the Heart' e 'Tucker'; con Warren Beatty in 'Reds', 'Dick Tracy' e 'Bulworth'. Ha ricevuto tre premi Oscar per 'Apocalypse Now' nel 1979, per 'Reds' nel 1982 e per 'L'ultimo Imperatore' nel 1988. La sua passione per la sperimentazione ed il volerne oltrepassare i limiti ha fatto si che i Film in diretta 'Tosca nei luoghi e nelle ore di Tosca' e 'La Traviata a Paris' risultassero visivamente stupefacenti.